“Mi dimetto. Dopo quasi due anni di mandato sono a comunicarvi le mie dimissioni da assessore comunale”. Così inizia la lunga lettera aperta dell’assessore a Lavori Pubblici Lucio Lucchesi.

“La decisione – inizia Lucchesi – è stata presa dopo che la segreteria di S.C. mi ha comunicato che il coordinamento ritiene che il sottoscritto non abbia le caratteristiche per fare l’assessore. 
Pur non comprendendo le motivazioni, credo che in politica, come nella vita in generale, la fiducia sia un aspetto importante, fondamentale e quando di fatto  viene meno, in questo caso dalla mia forza politica, se ne deve prendere atto e farsi da parte”.

A Sinistra Comune, lista che ho fondato insieme ad altri compagni nel 2009, socchiudo la porta e saluto; in politica questi momenti possono accadere. Ad un certo punto per incomprensioni reciproche o per idee diverse di intendere i rapporti politici le strade possono dividersi, niente di personale, per carità, tutte questioni politiche, ognuna legittima. 

Non vivo di politica, ho un mio lavoro, e quindi se il coordinamento della lista che rappresento in giunta ritiene opportuno un cambio, ne prendo atto. 

La mia esperienza amministrativa e politica con Sinistra Comune finisce qua. Ho bisogno di una lunga pausa e di staccare completamente con la politica attiva pur conservando lo stesso amore per il territorio e la comunità alla quale appartengo.

Ho sempre ricoperto ruoli amministrativi ottenendo ogni volta il consenso popolare (oltre a quello politico) per farlo. L’ho fatto sempre all’interno di coalizioni di centrosinistra e sempre con il mio modo di essere collaborativo e costruttivo. Chi mi conosce sa che è la mia “cifra” e il mio modo di fare nella quotidianità, in politica come nel lavoro e si è sempre dimostrato utile e “vincente”.

Sinistra Comune rischia di far “saltare il Banco”

Con le dimissioni indotte di Lucio Lucchesi, salgono a 2 gli assessori fatti fuori dallo schieramento di estrema sinistra di Massarosa.
Prima Francesco Mauro, ingegnere, che ricopriva l’incarico all’ambiente e ora Lucchesi che pur tra oggettive difficoltà economiche aveva ottenuto significativi risultati come i 4 milioni di euro ottenuti dal PNRR per la piscina comunale e il milione e mezzo per il rifacimento dell’asilo di Piano di Conca.

La cosa che risalta agli occhi è che i due assessori sfiduciati erano quelli che alle ultime elezioni avevano ottenuto tra i risultati più alti di consenso popolare, e questo rischia di mettere in seria difficoltà l’equilibrio di un’amministrazione che deve far fronte ad una situazione difficile.
Evidentemente il consenso popolare e la competenza amministrativa, non sono parametri necessari per qualcuno, ma per molti possono portare ad acuire le sofferenze di una compagine amministrativa sempre più scollata.

La storia dell’ultima legislazione di Lucchesi, era iniziata in salita dato che alle ultime elezioni aveva espresso la volontà di partecipare in coalizione contro il parere dei partiti che componevano sinistra comune che gli costò l’esclusione, insieme ad altri attivisti, dal suo partito storico.

Lucchesi prende la palla al balzo e con un tempismo perfetto saluta

Al di là del rammarico personale manifestato dall’ex assessore, crediamo che Lucchesi abbia fatto una valutazione di merito sulle possibilità di incidere con il suo assessorato da qui alla fine del mandato.
In un’amministrazione costantemente in difficoltà economica, ingessata e con pochissime risorse umane, galleggiare in mezzo alla tempesta stesse diventando sempre più insostenibile.

Molti temi dovranno essere affrontati nei prossimi mesi:

Dai lavori alla scuola di Quiesa che vedono i loro tempi di realizzazione allungarsi sempre di più, alla vicenda della gara/rinnovo sulla piscina comunale che rischia di gravare sulla comunità per 100.000 euro, alla gestione del verde pubblico che tecnicamente non è possibile se non per somma urgenza, alle vicende relative ai servizi mense e al trasporto scolastico che rischiano la riaperture e alle verifiche sismiche che se non effettuate entro dicembre potrebbero far chiudere 10 edifici scolastici.

Per non parlare della mancata approvazione del Piano strutturale entro dicembre che bloccherebbe gran parte dell’edificazione per anni con la conseguente forte riduzione degli oneri di urbanizzazione.

Lucio lucchesi scrive una lettera aperta che di seguito alleghiamo dove ringrazia la Sindaco, i colleghi di giunta e gli uffici che l’hanno sostenuto durante questi due anni Esternando un unico rammarico:
“L’unico rammarico – scrive Lucchesi – è stata l’impossibilità di avere risorse necessarie per poter avviare una programmazione dei piccoli interventi, delle manutenzioni sul territorio lasciate ad interventi localizzati e sempre d’urgenza appunto. Con un solo operaio e con le poche risorse interne l’ufficio ha fatto i miracoli e mi auguro che con maggiori risorse economiche come dovrebbero esserci da qui in avanti uscendo dal dissesto, l’ufficio possa essere messo in condizioni di poter lavorare meglio con maggiori risorse economiche e di personale”.

Sono stati anni di lavoro intenso. Ho sacrificato molto, forse troppo, famiglia, lavoro e rapporti politici ma è stato fatto con passione e senso di responsabilità nei confronti della propria comunità e credo che dovrebbe essere lo spirito che guida ogni amministratore pubblico. 

Io ho lavorato sempre e solo nell’interesse della comunità portando avanti un’idea di Massarosa che abbiamo indicato nel programma di centrosinistra portando avanti anche con convinzione le istanze e le sensibilità di sinistra comune che sono state fatte proprie non solo dal sottoscritto ma anche dall’intera giunta comunale. 

“Ho servito il mio comune con questo obiettivo, con la certezza di essere stato utile non solo alla coalizione ma a tutta la comunità. Avrei preferito avere il tempo necessario per svolgere appieno il mio lavoro, come è stato lasciato  in passato a chi ha amministrato per conto di sinistra comune e con la giusta tranquillità, lasciando il tempo di conoscere appieno la macchina amministrativa, creare i giusti rapporti tra colleghi e anche, perché no,  di sbagliare proprio come è successo a volte anche in passato a chi ha ricoperto questo ruolo prima di me”. 

LEGGI LA LETTERA APERTA

  

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ultimo aggiornamento: 17-07-2023


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